Caro il mio paziente lettore,
Che tanto si chiede dove io sia finito....
Me lo chiedo anche io, non sai quanto e da quanto.
L’anno si chiude, ebbene.
Lo ripercorro da giorni....
Fotogrammi di un anno proprio difficile, forse uno dei più difficili.
Poche cose hanno puntellato questa casa in rovina, sorreggendola dagli scossoni tellurici che hanno avuto inizio un poco più in là nel tempo, da principio senza che quasi me ne accorgessi.
Mi sono trovato di fronte ad amare realtà, e pesanti sconfitte, di cui non ho ancora compreso il perché siano avvenute.
Mi sono eroso dentro, come immerso in una vasca di acido.
Eppure i puntelli hanno retto, e sono ancora qui.
Che nuoto nel liquido contenuto in un enorme calderone. Il calderone delle mie responsabilità.
Responsabilità di non aver fatto abbastanza, di non aver combattuto abbastanza.
Ho lasciato che le cose accadessero, e sono stato a guardare inerte.
Eppure i puntelli hanno retto, e sono ancora qui.
Qualcosa vorrà pur dire.
L’elmo e l’armatura sono li che aspettano solo di essere indossati, la spada di essere brandita.
Devo solo decidere di farlo.
Di uscire dal crogiolo e tornare in battaglia.
Devo.
Perche’ come sempre, quel che conta non è vincere o perdere, ma come si vince o si perde.
Zoe
Zoe's Blog
L’uomo è fatto per andare avanti, sempre, anche quando tutto sembra dire il contrario.
Zoe ha gli occhi aperti sul mondo
martedì 31 dicembre 2019
venerdì 27 aprile 2018
NON HO TREGUA
Ciao.
Era tanto, troppo tempo che desideravo tornare da te, mio immaginario lettore.
E alla fine, eccomi qui, di nuovo.
Ancora una volta, è la sofferenza a guidarmi verso il sepolcro dove pensavo di aver seppellito, una volta per tutte, i miei inimmaginabili tormenti, le cose rimaste sospese e mai risolte, i dispiaceri non superati, i rimorsi, i rancori.
Vivi lì ho sepolti. E, come temevo, vivi li ho ritrovati.
Tutti.
Questa serata tiepida, la luna quasi piena coperta da un velo, mi ha spinto ha ritrovare i pensieri descritti anni fa, e quindi, con essi, ricordare le emozioni che li hanno generati.
Biasimo il momento in cui ho iniziato a non raccontare più, fino al punto di abbandonare del tutto, per impegnarmi a realizzare i sogni di altri.
Zoe
Era tanto, troppo tempo che desideravo tornare da te, mio immaginario lettore.
E alla fine, eccomi qui, di nuovo.
Ancora una volta, è la sofferenza a guidarmi verso il sepolcro dove pensavo di aver seppellito, una volta per tutte, i miei inimmaginabili tormenti, le cose rimaste sospese e mai risolte, i dispiaceri non superati, i rimorsi, i rancori.
Vivi lì ho sepolti. E, come temevo, vivi li ho ritrovati.
Tutti.
Questa serata tiepida, la luna quasi piena coperta da un velo, mi ha spinto ha ritrovare i pensieri descritti anni fa, e quindi, con essi, ricordare le emozioni che li hanno generati.
Biasimo il momento in cui ho iniziato a non raccontare più, fino al punto di abbandonare del tutto, per impegnarmi a realizzare i sogni di altri.
Zoe
lunedì 31 ottobre 2016
ILLUMINATI DALLA LUCE DI UNO SMARTPHONE
Di solito non guardo la TV.
Un tempo, ormai remoto, nemmeno la possedevo.
Però, lo devo ammettere, di tanto in tanto regala delle perle, che devi essere attento a cogliere.
È accaduto oggi.
A fine telegiornale, grondante di tragedia e dramma per le povere persone aggredite dal nuovo terremoto, ecco che arriva un servizio di coda, di quelli che normalmente ti farebbero decidere di distruggere una volta per tutte "l'ordigno" mediatico.
E invece no......inizia a parlare del nuovo video del cantante Moby.
Non lo considero tra i miei miti musicali, ma l'ho sempre ascoltato con grande stupore perché lo reputo un artista visionario, uno dei pochissimi oggi esistenti.
Tre minuti circa per capire chi siamo diventati oggi e a cosa siamo destinati, se continueremo sulla stessa strada.
Non serve dire altro.
Guardiamolo, guardiamoci intorno e, soprattutto, guardiamoci da noi stessi!
https://youtu.be/VASywEuqFd8
Vostro, sempre vivo,
Zoe!
Un tempo, ormai remoto, nemmeno la possedevo.
Però, lo devo ammettere, di tanto in tanto regala delle perle, che devi essere attento a cogliere.
È accaduto oggi.
A fine telegiornale, grondante di tragedia e dramma per le povere persone aggredite dal nuovo terremoto, ecco che arriva un servizio di coda, di quelli che normalmente ti farebbero decidere di distruggere una volta per tutte "l'ordigno" mediatico.
E invece no......inizia a parlare del nuovo video del cantante Moby.
Non lo considero tra i miei miti musicali, ma l'ho sempre ascoltato con grande stupore perché lo reputo un artista visionario, uno dei pochissimi oggi esistenti.
Tre minuti circa per capire chi siamo diventati oggi e a cosa siamo destinati, se continueremo sulla stessa strada.
Non serve dire altro.
Guardiamolo, guardiamoci intorno e, soprattutto, guardiamoci da noi stessi!
https://youtu.be/VASywEuqFd8
Vostro, sempre vivo,
Zoe!
domenica 20 dicembre 2015
VI REGALO LE STELLE
Accendo il pc con un'idea precisa: scrivere di nuovo su questo Blog abbandonato, ma che - incredibilmente - più di qualcuno continua a visitare, praticamente tutti i giorni.....
Va bene, superiamo la sorpresa e la curiosità di scoprire i nomi dei visitatori...e proviamo a partire, anzi ri-partire.
Proviamo.....
Vi regalo le stelle...
Il titolo di questo post prende origine dal libro recentemente scritto da una persona per me unica, che ha dato speranza di vita a tantissimi uomini e donne, il Prof. Giulio Maira.
Sono passati per le sue mani capi di stato, politici importanti, un Papa, ma anche migliaia di uomini comuni come me.
Se voi avesse visto come vi guarda, accarezza e parla quest'uomo, capireste perché regalo la prima stella a lui, che mi consente di digitare, non senza fatica, queste parole ed esprimere i prossimi pensieri.
Le prossime due stelle, le più grandi e luminose, le dono a Mary, la mia compagna di avventure, gioie, dolori, tutto. E a mia figlia, Vania, he ha capito tutto e mi ha accompagnato come solo un bambino può fare: porgendomi la sua mano innocente.
Immediatamente dopo, i doni vanno ai miei genitori e a quegli amici che mi hanno visto risvegliare.
E infine, migliaia di stelle, luminosissime, a tutti coloro che mi hanno sorretto mentre barcollavo, inciampavo, imprecavo, viaggiavo.
Vi regalo le stelle che ho potuto raccogliere, giorno per giorno, solamente grazie a voi.
Zoe
Va bene, superiamo la sorpresa e la curiosità di scoprire i nomi dei visitatori...e proviamo a partire, anzi ri-partire.
Proviamo.....
Vi regalo le stelle...
Il titolo di questo post prende origine dal libro recentemente scritto da una persona per me unica, che ha dato speranza di vita a tantissimi uomini e donne, il Prof. Giulio Maira.
Sono passati per le sue mani capi di stato, politici importanti, un Papa, ma anche migliaia di uomini comuni come me.
Se voi avesse visto come vi guarda, accarezza e parla quest'uomo, capireste perché regalo la prima stella a lui, che mi consente di digitare, non senza fatica, queste parole ed esprimere i prossimi pensieri.
Le prossime due stelle, le più grandi e luminose, le dono a Mary, la mia compagna di avventure, gioie, dolori, tutto. E a mia figlia, Vania, he ha capito tutto e mi ha accompagnato come solo un bambino può fare: porgendomi la sua mano innocente.
Immediatamente dopo, i doni vanno ai miei genitori e a quegli amici che mi hanno visto risvegliare.
E infine, migliaia di stelle, luminosissime, a tutti coloro che mi hanno sorretto mentre barcollavo, inciampavo, imprecavo, viaggiavo.
Vi regalo le stelle che ho potuto raccogliere, giorno per giorno, solamente grazie a voi.
Zoe
lunedì 23 marzo 2015
FINE CORSA.....
.....i passeggeri sono invitati a scendere!
Urla ad alta voce lo scorbutico e deforme vetturino alla folla immane che si accalca sull'ultimo tram.
Le porte di legno cedono con un fragore, di schianto, prima di potersi aprire.
Vengo catapultato fuori dalla spinta prodotta dall'orda.
Sono steso sull'asfalto sudicio, tra cumuli di immondizia.
Mordo un labbro nella caduta e subito sento il calore viscido del mio sangue che inonda la bocca.
Sputo e mi rialzo.
Sputo ancora.
È notte fonda, non vedo nulla, tantomeno te, amico mio.
Dove sei?
Fuggiamo!
Non ci devono prendere!
Provo a correre, ma le mie gambe non rispondono.
Sono mesi che sogno di correre, ma le mie gambe non rispondono più.
Zoe
Urla ad alta voce lo scorbutico e deforme vetturino alla folla immane che si accalca sull'ultimo tram.
Le porte di legno cedono con un fragore, di schianto, prima di potersi aprire.
Vengo catapultato fuori dalla spinta prodotta dall'orda.
Sono steso sull'asfalto sudicio, tra cumuli di immondizia.
Mordo un labbro nella caduta e subito sento il calore viscido del mio sangue che inonda la bocca.
Sputo e mi rialzo.
Sputo ancora.
È notte fonda, non vedo nulla, tantomeno te, amico mio.
Dove sei?
Fuggiamo!
Non ci devono prendere!
Provo a correre, ma le mie gambe non rispondono.
Sono mesi che sogno di correre, ma le mie gambe non rispondono più.
Zoe
venerdì 13 marzo 2015
L'INSOSTENIBILE PESO DEI MIEI SILENZI
Sono l'uomo dei silenzi, lo so.
I miei silenzi sono pieni e pesanti, talvolta.
Molti mi chiedono perché non scrivo più.
Non so quale risposta si aspettino.
In questi ultimi mesi, sono stato letteralmente travolto dalle emozioni più disparate, tanto che, alla fine, qualsiasi cosa avessi detto o raccontato sarebbe stata meritevole di essere cestinata.
O almeno così ho creduto.
Questa sera, torno, ma senza avere un preciso pensiero.
È così, prendere o lasciare.
Forse è solo il desiderio di provare che ci sono, ancora in piedi.
La voglia di credere che la battaglia non è persa.
E di gettare a terra un altro pesante silenzio.
Zoe
I miei silenzi sono pieni e pesanti, talvolta.
Molti mi chiedono perché non scrivo più.
Non so quale risposta si aspettino.
In questi ultimi mesi, sono stato letteralmente travolto dalle emozioni più disparate, tanto che, alla fine, qualsiasi cosa avessi detto o raccontato sarebbe stata meritevole di essere cestinata.
O almeno così ho creduto.
Questa sera, torno, ma senza avere un preciso pensiero.
È così, prendere o lasciare.
Forse è solo il desiderio di provare che ci sono, ancora in piedi.
La voglia di credere che la battaglia non è persa.
E di gettare a terra un altro pesante silenzio.
Zoe
sabato 20 settembre 2014
NON AVER PAURA
Non aver paura,
Papa'.
Il buio spaventa solo me, lo sai.
Ma io sono piccola.
Tu sei grande,
I grandi non hanno paura del buio.
Addormentati tranquillo, papà.
Stringerò forte la tua mano,
per tutto il tempo che sarà necessario.
E quando ti sveglierai,
io sarò accanto a te,
e torneremo a guardare il mare.
Papa'.
Il buio spaventa solo me, lo sai.
Ma io sono piccola.
Tu sei grande,
I grandi non hanno paura del buio.
Addormentati tranquillo, papà.
Stringerò forte la tua mano,
per tutto il tempo che sarà necessario.
E quando ti sveglierai,
io sarò accanto a te,
e torneremo a guardare il mare.
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