Accendo il pc con un'idea precisa: scrivere di nuovo su questo Blog abbandonato, ma che - incredibilmente - più di qualcuno continua a visitare, praticamente tutti i giorni.....
Va bene, superiamo la sorpresa e la curiosità di scoprire i nomi dei visitatori...e proviamo a partire, anzi ri-partire.
Proviamo.....
Vi regalo le stelle...
Il titolo di questo post prende origine dal libro recentemente scritto da una persona per me unica, che ha dato speranza di vita a tantissimi uomini e donne, il Prof. Giulio Maira.
Sono passati per le sue mani capi di stato, politici importanti, un Papa, ma anche migliaia di uomini comuni come me.
Se voi avesse visto come vi guarda, accarezza e parla quest'uomo, capireste perché regalo la prima stella a lui, che mi consente di digitare, non senza fatica, queste parole ed esprimere i prossimi pensieri.
Le prossime due stelle, le più grandi e luminose, le dono a Mary, la mia compagna di avventure, gioie, dolori, tutto. E a mia figlia, Vania, he ha capito tutto e mi ha accompagnato come solo un bambino può fare: porgendomi la sua mano innocente.
Immediatamente dopo, i doni vanno ai miei genitori e a quegli amici che mi hanno visto risvegliare.
E infine, migliaia di stelle, luminosissime, a tutti coloro che mi hanno sorretto mentre barcollavo, inciampavo, imprecavo, viaggiavo.
Vi regalo le stelle che ho potuto raccogliere, giorno per giorno, solamente grazie a voi.
Zoe
Zoe ha gli occhi aperti sul mondo
domenica 20 dicembre 2015
lunedì 23 marzo 2015
FINE CORSA.....
.....i passeggeri sono invitati a scendere!
Urla ad alta voce lo scorbutico e deforme vetturino alla folla immane che si accalca sull'ultimo tram.
Le porte di legno cedono con un fragore, di schianto, prima di potersi aprire.
Vengo catapultato fuori dalla spinta prodotta dall'orda.
Sono steso sull'asfalto sudicio, tra cumuli di immondizia.
Mordo un labbro nella caduta e subito sento il calore viscido del mio sangue che inonda la bocca.
Sputo e mi rialzo.
Sputo ancora.
È notte fonda, non vedo nulla, tantomeno te, amico mio.
Dove sei?
Fuggiamo!
Non ci devono prendere!
Provo a correre, ma le mie gambe non rispondono.
Sono mesi che sogno di correre, ma le mie gambe non rispondono più.
Zoe
Urla ad alta voce lo scorbutico e deforme vetturino alla folla immane che si accalca sull'ultimo tram.
Le porte di legno cedono con un fragore, di schianto, prima di potersi aprire.
Vengo catapultato fuori dalla spinta prodotta dall'orda.
Sono steso sull'asfalto sudicio, tra cumuli di immondizia.
Mordo un labbro nella caduta e subito sento il calore viscido del mio sangue che inonda la bocca.
Sputo e mi rialzo.
Sputo ancora.
È notte fonda, non vedo nulla, tantomeno te, amico mio.
Dove sei?
Fuggiamo!
Non ci devono prendere!
Provo a correre, ma le mie gambe non rispondono.
Sono mesi che sogno di correre, ma le mie gambe non rispondono più.
Zoe
venerdì 13 marzo 2015
L'INSOSTENIBILE PESO DEI MIEI SILENZI
Sono l'uomo dei silenzi, lo so.
I miei silenzi sono pieni e pesanti, talvolta.
Molti mi chiedono perché non scrivo più.
Non so quale risposta si aspettino.
In questi ultimi mesi, sono stato letteralmente travolto dalle emozioni più disparate, tanto che, alla fine, qualsiasi cosa avessi detto o raccontato sarebbe stata meritevole di essere cestinata.
O almeno così ho creduto.
Questa sera, torno, ma senza avere un preciso pensiero.
È così, prendere o lasciare.
Forse è solo il desiderio di provare che ci sono, ancora in piedi.
La voglia di credere che la battaglia non è persa.
E di gettare a terra un altro pesante silenzio.
Zoe
I miei silenzi sono pieni e pesanti, talvolta.
Molti mi chiedono perché non scrivo più.
Non so quale risposta si aspettino.
In questi ultimi mesi, sono stato letteralmente travolto dalle emozioni più disparate, tanto che, alla fine, qualsiasi cosa avessi detto o raccontato sarebbe stata meritevole di essere cestinata.
O almeno così ho creduto.
Questa sera, torno, ma senza avere un preciso pensiero.
È così, prendere o lasciare.
Forse è solo il desiderio di provare che ci sono, ancora in piedi.
La voglia di credere che la battaglia non è persa.
E di gettare a terra un altro pesante silenzio.
Zoe
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