Questo post nasce per caso, come del resto la maggioranza di quelli che ho pubblicato in questi 6 mesi da blogger in erba......
A pensarci bene, l'intero blog è nato fortuitamente, durante una settimana di stop lavorativo causato da un micidiale febbrone da cavallo.
Chissà se ricordi.....ma in fondo non ha grande importanza.
Già questo pomeriggio, pensavo di scrivere qualcosa sulle arti marziali, dopo aver ascoltato il mio nuovo capo che raccontava della sua esperienza con il karate e della sua volontà di riprendere a settembre.
La sensazione di compiutezza che si prova sotto la doccia a fine allenamento.....
La definitiva sicurezza di voler affrontare questo tema, è arrivata non appena ho ricevuto un messaggio da parte del mio Maestro di Tae Kwon Do, che mi invitava per la tradizionale pizza di fine anno sportivo.
So per certo che questo invito è stato "spintaneo", e so anche chi ha spinto, mosso dalle migliori intenzioni.....
Il Tae Kwon Do ha rappresentato molto per me, anche se per un breve periodo, durato poco meno di 3 anni. In particolare, dal 2005 al 2007, l'arte dei calci e pugni in volo (questa la traduzione letterale delle tre parole coreane) ha accompagnato uno dei momenti più complessi della mia esistenza. Ma anche uno dei più belli ed intensi.
Poi mi sono progressivamente allontanato, fino ad abbandonare quello che non reputo uno sport, bensì l'esperienza atletica più completa e coinvolgente che abbia mai vissuto.
Per praticare un'arte marziale, ci vuole disciplina, concentrazione, carattere e costanza.
Non è un fotomontaggio, ma l'arte dei calci e pugni in volo. |
Non si consegue alcun risultato se manca anche solo uno di questi pilastri.
E a me sono mancati tutti, ad un certo punto.
I disperati tentativi di ricominciare, sono stati di breve durata e persino frustranti.
Non accetterò questo invito così cordiale e benevolo.
Vedrei persone e sorrisi, sentirei discorsi, che mi ricorderebbero solo quello che avrei potuto fare e che non ho fatto.
Non parlo dei risultati come atleta, ma dello stile di vita che non ho più seguito.
Un pò dura da mandare giù come pizza, indigesta anche per uno stomaco resistente come il mio.
Caro Maestro, grazie per l'invito, ma non ci sarò.
Zoe