Questo pezzo lo dedico ad una persona che non mi
leggerà.
O forse si.
Che sia uomo o donna, poco importa.
Tra pochi minuti, una volta finito di scrivere,
arrotolerò la pergamena, la infilerò con cura all’interno di una bottiglia di
vetro verde, levigato dal sale, dal sole e dal tempo, e quindi la affiderò alle onde del mare, che
porteranno il messaggio a destinazione.
O forse no.
Just to know.
Tanto per sapere.
Ti giuro che mi piacerebbe “sapere cosa vuoi sapere”.
O meglio, che cosa vorresti che io dica.
Vado ancora oltre, che cosa ti aspetti che io dica.
Sai benissimo che non farò nulla di cui sopra.
Forse hai imparato che dico solo quello che voglio
dire.
Nella peggiore delle ipotesi, lo stai imparando.
Anche se non ti vedo, sento chiaramente quello che
provi, semplicemente perchè non hai tutti gli schermi che ho io.
Sei quello che sei, e non hai avuto paura di
mostrarti.
Anche se quel coraggio ti è costato tanto.
Lotto di continuo con “Chi Sono” e “Chi Devo Essere”.
Il primo soccombe spesso, ma lo amo da morire.
E quando vince, è meraviglioso nella sua gloria, come Re
Leonida e i suoi trecento Spartani.
Il secondo è la maschera dai mille volti.
Prima la indossavo quasi costantemente.
Ora, sempre di meno e solo a secondo del bisogno.
Ma adesso non è il momento di conoscerlo.
Poi c’è un terzo, ma di lui preferisco non parlare.
A nessuno.
Ognuno di noi è come una porta, che si apre solo trovando la chiave giusta |
Just to know.
Tanto per sapere.
Se non prendi la chiave giusta, non aprirai la mia
porta.
Ti saluto con una canzone.
Non so perchè mi è venuta in mente.
O forse si.....
Buonanotte
È una notte come tutte le altre notti
È una notte con qualcosa di speciale
Una musica mi chiama verso sé
Come acqua verso il mare
Vedo un turbinio di gente colorata
Che si affolla dietro a un ritmo elementare
Attraverserò la terra desolata
Per raggiungere qualcosa di migliore
Un po' oltre le miserie dei potenti
E le fredde verità della ragione
Un po' oltre le abitudini correnti
E la solita battaglia di opinione
Vedo gli occhi di una donna che mi ama
E non sento più il bisogno di soffrire
Ogni cosa è illuminata
Ogni cosa è nel suo raggio in divenire
Vedo stelle che cadono nella notte dei desideri
È una notte come tutte le altre notti
È una notte che profuma di avventura
Ho due chiavi per la stessa porta
Per aprire il coraggio e la paura
Vedo un turbinio di gente colorata
Che si affolla dietro a un ritmo elementare
Attraverserò la terra desolata
Per raggiungere qualcosa di migliore
Vedo gli occhi di una donna che mi ama
E non sento più il bisogno di soffrire
Ogni cosa è illuminata
Ogni cosa è nel suo raggio in divenire
Vedo stelle che cadono nella notte dei desideri
è la notte dei desideri
Vedo Cristoforo Colombo il marinaio
È arrivato il mio momento per partire
Cosa pensa il trapezista mentre vola
Non ci pensa mica a come va a finire
Vedo i barbari che sfondano il confine
E li guardano dal vetro dello specchio
E qualcuno che medita la fine
E tutto il cielo si riflette nel mio occhio
Le montagne che dividono i destini
Si frantumano diventano di sabbia
Al passaggio del momento di splendore
Si spalanca la porta della gabbia
Vedo gli occhi di una donna che mi ama
E non sento più il bisogno di soffrire
Ogni cosa è illuminata
E non sento più il bisogno di soffrire
Vedo stelle che cadono nella notte dei desideri
(Jovanotti - La notte dei desideri)
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