Zoe ha gli occhi aperti sul mondo

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lunedì 17 settembre 2012

SPREZZATURA


 
Che sarei tornato a scrivere sul blog, ne ero certo. 
Non ero altrettanto sicuro di quando sarei tornato.
Sinceramente la vedevo più lunga, questa pausa e, contemporaneamente...... 

Via, la faccio breve: sono di nuovo on line. 
Non so se è una scelta definitiva, ma ora ci sono e voglio vivere l'attimo.

Il fatto curioso è che il rientro in scena è ispirato - esattamente come otto mesi fa - da un articolo letto su Vanity Fair, settimanale che i più immaginano come un giornaletto frivolo e modaiolo. 
Certo, Vanity Fair è anche questo. Ma, e lo dice il titolo stesso, che voglio tradurre come "Una Vanità Discreta", Vanity è anche una pubblicazione densa di articoli che vanno semplicemente......oltre. 

Oltre cosa? 

Di per sé, usare il prefisso oltre già basterebbe, direbbe un caro amico, ma a te, che forse non conosci il singolare personaggio, voglio dare qualche indizio in più.
Oltre è qui inteso come andare al di là, sorpassare il limite. Del senso comune, del perbenismo, del pensiero di massa e soprattutto..... delle regole. 
Non le leggi, non i valori, ma le stramaledette, infinite, eppure (alcune) a volte utili, regole.

Vanity è una rivista che conosce molto bene le regole, non solo quelle della stampa e della comunicazione (in questo è un gigante), ma soprattutto quelle che governano il mondo.
Di solito le osserva, ma sa anche quando trasgredirle e, soprattutto, non fa mai nessun calcolo, o almeno a me non sembra lo faccia. In una parola, Vanity ha la "sprezzatura".

E che roba è, questa "sprezzatura"? 

Lo apprendo anche io, per la prima volta, dall'articolo ispiratore di questi pensieri. Ignorante come pochi, questo Zoe!!

Insomma....parrebbe che nessuno abbia saputo raccontare meglio di Baldassarre Castiglione, questo apparentemente astruso concetto: ne parlò nel suo Cortegiano, uno scritto che, ai principi del 1500, fu un vero e proprio best seller. 
Diamine, non si finisce mai di imparare.....! Questo Baldassarre, fino a ieri, per me non era altro che il nome di una viuzza situata a Roma, a pochi metri dai luoghi ove sono nato e invece.....

Ed ecco quindi che, ad un certo punto dell'opera, il nostro "beneamato" scrittore tardo rinascimentale giunge a descrivere il concetto di sprezzatura:
"Fuggir quanto si può, la affettazione; e, per dir forse una nova parola, usar in ogni cosa una certa sprezzatura, che nasconde l'arte e dimostri ciò che si fa e si dice, venir fatto senza fatica e quasi senza pensarvi".

Fare o dire qualcosa senza fatica e quasi senza pensarvi.....
Non ti sembra una cosa immensa?
A me si, tanto.

Esserci, ma non esserci. 

Immagina.....
Sei nel mezzo di un party. Una vera baraonda. 
Caldo, musica a palla che non ti piace, puzza di sudore.
Volti sudati, occhi sudati, voci sudate.
Occupi a fatica un angolo nascosto e semi buio. 
Osservi la scena con fare distratto, pensando che in fondo anche quel guardare distaccato ti diverte. 
Ad un certo punto, senza che tu lo voglia (affatto!!!), qualcuno ti nota.

Conosci cosa deve essere fatto e cosa no, e sai quando è il caso di rompere le regole e quando, invece, è preferibile osservarle.
Soprattutto, sai benissimo quali possono essere le conseguenze della tua trasgressione, ma - non facendo calcoli - parti e vai, contando solo su di te.
Hai persino uno stile, anche se - soprattutto quando hai fatto troppo tardi la sera prima - ti sembra sempre di mettere la prima cosa che capita.
Non ostenti, e quelle poche volte che lo fai, non ti piaci affatto e non accetti il motivo che ti ha portato a farlo. Ma ogni tanto la strada chiede di mostrare i muscoli..... e tu lo fai, vero amico mio?


Prima di leggere queste righe di Vanity, non mi ero mai reso conto di aver inconsciamente teso per tutta la vita verso questo modello. E di non averlo raggiunto, toccato, se non in momenti molto brevi. 
Ma sono certo che è il mio modello. 
Lo so bene, anche se molte volte ne sono rimasto lontano, troppe volte. 
Perchè in me vince spesso la parte che "deve essere" e quasi mai quella "che è". A volte senza perdite, a volte lasciando sul campo morti e feriti.
Dipende.....

Che lotta infinita,  quella tra "essere" e "dover essere", vero?


Che goduria però, tutte quelle volte che mi sono ritrovato ai lati estremi di un affollato buffet, quasi nascosto, sornione, con un calice di vino rosso in mano, mentre la massa si affannava per agguantare l'ultimo tramezzino rimasto.

Colmo di sprezzatura.

Zoe



Gelasio Gaetani d'Aragona scrittore e produttore di Brunello di Montalcino. Un uomo che "nuota" nella sprezzatura.






2 commenti:

  1. Esserci, ma non esserci.
    Bellissimo il gusto di sparire liberamente e di ricomparire al momento opportuno..
    Libertà di esserci e di non esserci.
    Raramente coincide quello che siamo, quello che dobbiamo essere e quello che ci piacerebbe essere... dobbiamo rassegnarci, non c'è scampo alcuno, altrimenti si rischia di guardare sornioni il buffet con il bicchiere in mano senza entrare mai nell'anima della festa... almeno credo...

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  2. Chi ti viene in mente "sornione con un bicchiere di vino in mano"? ;-)

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