Zoe ha gli occhi aperti sul mondo

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mercoledì 2 maggio 2012

CONTINUIAMO A MUOVERCI, MA LA DISTANZA NON CAMBIA



Mi capita abbastanza spesso.
Precisamente di mattina, proprio mentre percorro i trafficatissimi 25 km che separano casa dal posto di lavoro.
Chiuso nel mio diabolico oggetto semovente fatto di plastica, gomma e  ferro, mi chiedo cosa si vede dall’alto, ad una quota di circa 5000 metri, per esempio.
Sciami di formiche?
Oppure una moltitudine di pianeti, che seguono un'orbita precisa, senza (quasi) mai incontrarsi?
Cosa si vede?

Un individuo, una macchina. Una macchina, un individuo.
Si muovono senza sosta, ma la distanza tra loro non cambia mai.
Ognuno con i suoi pensieri, i suoi drammi, le sue speranze e le sue gioie.
Unici compagni di viaggio, insieme alla solitudine.
E a un micidiale silenzio, che in ogni modo cerchiamo di rompere, magari accendendo la radio, telefonando a qualcuno, abbassando il finestrino.
Inventandoci qualunque cosa, pur di infrangere quel maledetto silenzio.

Tutte le mattine (proprio tutte, credimi), mi chiedo se quanto vedo è reale, oppure è quello che qualcuno – o qualcosa – ha deciso di farci vedere.
Non sono ancora riuscito a rispondere a questa terribile domanda, che insita nasconde una sorta di condanna, se ci pensi bene.
E forse mai ci riuscirò.

Mi accontento di "avere una percezione" e di aver compreso che c’è qualcosa che non funziona, che non gira a dovere, una musica intrisa di note stonate.
Lo so che non è molto, ma sono anche cosciente che questo è quanto posso fare, almeno per adesso.

L’unica cosa che posso fare è continuare, continuare a cercare.

Ti lascio con il testo di una canzone molto bella, secondo me.
E’ di un cantautore italiano che sembra essersi accorto – si,anche lui – che c’è qualcosa di strano, che stride, che non funziona, insomma.
Lui è Daniele Silvestri e la canzone s’intitola “Sono io”.
Leggi il testo attentamente.
Se sei stanco, oppure non hai voglia, lascia stare. Oramai lo sai come funziona con me....no?
Buona notte

Zoe


Daniele Silvestri
Continuo a muovermi
continuiamo a muoverci
e la distanza non cambia
la luce non serve
la prospettiva non serve
il suono non serve
perché non serve guardare
per vedere
non serve ascoltare
per sentire

La senti la voce da lontano
che chiama piano
che prova a ricordarti cosa siamo
la forma delle cose che diciamo
la forma
e il ruolo che da sempre recitiamo
quest'aria che ti passa sulla faccia
l'odore della preda
quello dell'uomo che la caccia
la senti l'atmosfera sovraccarica
arriverà la pioggia
e non è l'unica minaccia

la luce non serve

la prospettiva non serve
il suono

Lo senti questo vago avvertimento

lo sguardo che si posa, lento
inerte al cambiamento della luce
la vedi questa sagoma sottile in controluce
e come scivola veloce sui tuoi fianchi
lo vedi, lo senti
questo respiro trattenuto tra i miei denti 
che come i sogni
sono sempre più distanti

Sono io

sono io
sono io
sono io
e non ci sono scelte, la logica è continuare
perfino nello spazio più immobile, continuare

continuo a muovermi

continuiamo a muoverci
e la distanza non cambia
non cambia

Riesci a vedere nei silenzi

il motivo per cui danzi
la collera che abitualmente scansi
i fanali posteriori della macchina che ti stava davanti
scomparsa nella nebbia
e tu rallenti
ancora non la senti
la voce che ripete ciecamente
"chiudere gli occhi
non ha mai cambiato niente!"

Essere insensibili agli ostacoli e continuare

completamente insensibili agli ostacoli e continuare
continuare
continuare 
continuare
continuare
continuare.....

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