Zoe ha gli occhi aperti sul mondo

Zoe ha gli occhi aperti sul mondo

lunedì 7 maggio 2012

SCALA REALE



L’argomento di questa sera (meglio sarebbe dire il “pensiero randomico”) è il gioco del Poker.


Scala Reale
Ti sei mai chiesto perchè il Poker non si chiami, invece, Scala Reale?
Può sembrare una domanda banale e forse lo è. Eppure, mi sono interrogato spesso su questo tema.
Naturalmente, il fatto che io mi sia posto un quesito, non è “indice di profondità” dell’argomento. Sono presuntuoso, di sicuro più di quanto riesca ad accorgermi, ma non fino a questo punto......o almeno spero! (Smettila di ridere a crepapelle!!!)

Non amo giocare a carte.
Se mi propongono una partita a briscola o una “scopetta”, declino educatamente l’invito.
Primo, sono una schiappa. Secondo, mi annoio.
Scopone scientifico e scala 40, possono tentarmi solo se mi gira bene.
Ma al poker non so dire di no, soprattutto se si gioca “a soldi”. E’ per questo che lo “assumo” a piccole dosi.

Mamma mia quante virgolette sto usando! Ma continuiamo, perchè ci sto girando intorno e vorrei arrivare al dunque.

Non so dire di no al poker perchè non è un gioco di carte e non si può giocare a coppie.
Sei tu, solo contro gli altri.

E’ una sfida, prima di tutto con te stesso e tutti i tuoi limiti mentali.
E’ una battaglia psicologica, che può durare ore, persino una notte intera. Perchè il poker si gioca solo dopo il calar del sole, rigorosamente.

Lo chiamano gioco d’azzardo.
E’ vero, ma fino ad un certo punto.
Il poker dipende solo dal tuo essere, da come realmente sei dentro.
Nient’altro.

Se non hai paura di nulla, se sei coraggioso fino ai limiti dell’incoscienza e l’ignoto ti stimola, ti affascina, ti si riconosce subito: giochi al buio, punti anche se non hai nemmeno una coppia di 7, sei freddo come il ghiaccio, partecipi solo per vincere.
Se sei un camaleonte, cambi colore senza preavviso e non si capisce mai chi sei veramente. Sei pericoloso e vulnerabile allo stesso tempo.
Se sei un curioso, la cosa più importante per te è vedere cosa ha in mano l’altro. Perdere o vincere è solo un dettaglio, che non riduce il tuo divertimento. A te piace scoprire, punto.
Se sei un meticoloso, un chirurgo, osservi qualunque cosa e memorizzi.
Scruti ogni movimento intorno a te. Da come gli altri prendono le carte appena cambiate, all’espressione del loro viso quando scoprono, perfino il timbro della voce non ti sfugge.  E così facendo, piano piano, con pazienza infinita, costruisci il disegno dei tuoi avversari, con l’unico fine di annientarli. Il tuo unico nemico è il tempo a disposizione.
Se sei un prudente, vai oltre solo se reputi ne valga realmente la pena. Mentre giochi, il tuo cervello elabora incessantemente migliaia di informazioni. Di solito, sei uno che non pretende di vincere per forza, ma perdere tutto non ti andrebbe giù, proprio no.
Se hai paura, il poker non fa per te. Semplicemente.

Coraggiosi, incoscienti, camaleonti, curiosi, meticolosi, prudenti, pavidi.
Giocatori, ma prima di tutto esseri umani. 
Il genere umano che si manifesta.

Il poker mi piace perchè sembra il gioco della vita, dove la sorte conta solo fino ad un certo punto. Dove non vince il più forte, o il più veloce, o il più preparato, ma solo colui che pensa di poter vincere, ardentemente, con costanza, dalla prima mano all’ultima.
Quando tutti sono a pezzi, l’orologio segna le sei del mattino, il vino è finito e pure l’ultima sigaretta disponibile, vince chi ha tenuto e ci ha creduto fino all’ultimo.

Sto alla larga dal poker, per quanto posso.
Ma quando ci diamo la mano, alla fine della partita, mi sento felice anche quando perdo. Perchè so di aver dato il meglio di me e di essere stato battuto non dalla sfortuna, ma da colui o colei che ha retto fino alla fine.

Spesso mi chiedo perchè questo “gioco” si chiami così, quando il punto più alto che puoi realizzare non si chiama POKER, ma SCALA REALE.
Chissà.....

Però, credimi, l’emozione di vedere quei 4 assi in fila è veramente impareggiabile.

Zoe


Un emozionante Poker d'assi






5 commenti:

  1. un articolo sul poker da te proprio non me lo aspettavo... sei imprevedibile ;)

    RispondiElimina
  2. l’emozione di vedere quei 4 assi in fila è veramente impareggiabile...se il tuo avversario non ha davanti a se 5 carte continue e dello stesso seme!

    RispondiElimina
  3. "Il poker mi piace perchè sembra il gioco della vita, dove la sorte conta solo fino ad un certo punto."
    Dici?
    Secondo me invece, anche nella vita, quello che conta è la fortuna. Hai voglia a studiare, meditare, fare i conti, se per tutta la sera hai una coppia di 7 sei un perdente, forse anche soddisfatto, ma sempre un perdente. Il bluf può reggere per qualche mano, ma alla fine i nodi vengono al pettine. Comunque adoro il poker perchè è emozione, bellissima e quasi sensuale l'immagine dei i 4 assi. Però, che ti devo dire, mi piace anche un sacco giocare a scopone, briscola, tre sette, e perfino rubba mazzo. Le carte in generale sono fantastiche!! Il gioco è fantastico!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti facevo più determinista che fatalista.....evidentemente mi sbagliavo. Per me il fato è una componente della vita, ma non ci governa del tutto. In molti casi, siamo noi a scegliere. Per esempio, sicuramente c'è stata di mezzo un pizzico di sorte nell'incontrare Alessandro. Ma stare insieme, convivere, avere dei figli, siete stati voi a decidere, il fato c'entra ben poco....Però è solo una mia opinione e come tale.....opinabile! ;-)

      Elimina
    2. Quindi nel caso di Alessandro dici che ho avuto culo oppure sfiga? ;-)) scherzo naturalmente! Però è partito tutto dal fato. Il fatto di aver incontrato una persona che mi piacesse al primo sguardo è il punto principale, quello di partenza insomma, il resto non è stata una scelta razionale è stata una conseguenza venuta da se... Forse parlo così perchè almeno in questo periodo se le cose vanno male do la colpa al fato. Così non la do a me stessa :-D

      Elimina