Zoe ha gli occhi aperti sul mondo

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sabato 4 febbraio 2012

ROMA CHE CAMBIA

Il 4 Febbraio 2012 Roma si è svegliata così.
Racconto molto breve di una giornata insolita


Roma non è abituata a svegliarsi sotto una coltre di neve.
Non è organizzata, non ha mezzi spazzaneve, non ha nemmeno il sale da spargere sull’asfalto.
In realtà Roma non è una città organizzata, punto.
Fanno due gocce, e il traffico diventa caotico.
C’è una manifestazione e si blocca il centro urbano e i quartieri limitrofi.
Basta un piccolo tamponamento all’obelisco dell’Eur e il serpente di auto ferme arriva fino a Ostia.

Ma torniamo alla neve su Roma.

Troppo facile sarebbe parlarti dell’inferno di metallo, oppure dei disagi che - Venerdì 3 Febbraio - ha subito il povero cittadino Romano. Sarebbe scontato unirsi al coro di sdegno nei confronti del sindaco Alemanno, vergogna per l’intero popolo della Capitale, non solo in questo frangente, ma soprattutto in mille altre occasioni, che ora non starò qui ad elencare.

Dopo quasi trent’anni - l’ultima volta fu nel 1985 – Roma si veste di bianco e diventa bellissima, come non mai. Di nuovo pronta ad essere presa in matrimonio da tutto il suo Popolo.

Quando sono uscito questa mattina, ho avuto talmente tante sensazioni, che è veramente difficile descrivertele tutte.
Allora, credo che sarà sufficiente cercare di dipingere l’immagine di una strada deserta, le auto parcheggiate completamente coperte dalla neve. La strada che ti descrivo è come una striscia di panna montata,  solcata dalle impronte di qualche temerario.
Le serrande dei negozi e dei bar sono chiuse.
Oggi nessuno avrà avuto voglia di alzarsi dal letto, penso, continuando ad osservare quello scenario fantastico. Oppure, più semplicemente, nessuno è riuscito a spostare l’auto per venire al lavoro....

Passa il tempo senza che io me ne accorga e la scena cambia.
Sciami di persone, camminano a piedi, tenendo il naso all’insù, come per poter meglio respirare quell’aria, così straordinariamente fresca e pulita.
Il rumore del silenzio.
Senza nemmeno ricordare il perchè, mi ritrovo a specchiarmi nel vetro di un portone.
E a sorridere.

Zoe


Il ducetto Alemanno ha infinocchiato un elettorato nostalgico, promettendo sicurezza, ordine, pulizia e cambiamento. E' dalla Banda della Magliana che non vedo Roma così insicura, disordinata, sporca. Cambiata si, ma per le centinaia di ferite che deturpano il suo corpo e il suo volto.





Un sincero Grazie al nostro Sindaco. Grazie per avere, ancora una volta, abbandonato la città completamente a se stessa.
Non era sicuramente nelle tue intenzioni, ma stavolta – almeno per un giorno – hai restituito Roma ai Romani.




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