Zoe ha gli occhi aperti sul mondo

Zoe ha gli occhi aperti sul mondo

martedì 21 febbraio 2012

SPAZI VUOTI


Alla ricerca del confortante nulla


Zoe raccoglie rapidamente le  poche cose personali, ovvero un pc, un quadernetto a righe e una penna a sfera mezza sbilenca.
Altrettanto in fretta abbandona la stanza, oramai deserta, dove ha visto consumarsi la sua disfatta.
Zoe aveva perso l’abitudine alla sconfitta ma, questa volta, qualcosa è andato storto.
Zoe sa bene che è solo colpa sua se è andata così. 
Ma lo deve ammettere, non deve mentire a se stesso. Era arrivato sul campo di battaglia scarico e poco concentrato ma, soprattutto, con la presunzione di poter vincere senza sforzi.
Destinato a perdere.


In uno stato di trance, Zoe raggiunge il suo ufficio, che poi è poco più di un box attrezzato, e getta bruscamente sulla scrivania gli oggetti tiene in mano.
Infila il cappotto alla bell’e meglio e si dirige veloce verso gli ascensori con passo nervoso.

Mentre raggiunge l’uscita del palazzo che ospita la sua azienda, Zoe sta bene attento a mantenere lo sguardo fisso verso il pavimento, per non correre il rischio di incrociare sguardi curiosi e indiscreti.
Sente di avere un’espressione di merda che non gli appartiene e proprio non sopporta l’idea che altri la vedano.
Non accetterebbe mai che estranei individui si possano cibare del suo corpo di animale ferito.
Perchè è proprio così che si sente Zoe adesso.
Un antilope sfuggita miracolosamente al felino carnefice, che sa di essere stata morsa più volte, quasi a morte.
E’ debole, vulnerabile.
Deve raggiungere al più presto un luogo protetto per curare le piaghe e raccogliere le idee.

E così, Zoe parte alla ricerca di quel confortante nulla, che tanto gli è amico nei momenti più duri.
Un luogo di cui solo lui conosce le coordinate.
Un luogo che esiste, ma non c'è.
Dove - forse - capirà i suoi errori e acquisirà la consapevolezza.
Dove troverà la forza per continuare a correre.
Se ne avrà voglia.
Dobbiamo necessariamente correre?



 Zoe

3 commenti:

  1. ...Un luogo che esiste, ma non c'è..
    io ho sempre creduto e crederò sempre nell'isola che non c'è, basta seguire la seconda stella a destra.

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  2. ... Ombra incontra Zoe lungo la strada. Ha lo stesso stato d'animo, con la differenza che non si preoccupa se altri le scrutano il viso e indagano sulle emozioni che prova. Ha bisogno di conforto, ha bisogno di fuggire via, di accoccolarsi nella sua isola personale, l'isola della salvezza dell'anima. Sta appunto per chiedere a Zoe se può affiancarlo in quel cammino, verso la liberazione dello spirito, ma lui è già fuggito via. Ombra dovrà trovare da sola la sua isola felice, con le sue coordinate, d'altra parte ogni capitano è responsabile della propria nave, anche se questa si trova nel mezzo di una burrasca.

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