PROGRESSO

Tranquilli, questo è solo un post di "riscaldamento".

Giorni fa mi sono chiesto se arretrare o avanzare e poi, come avrete sicuramente capito, mi sono dato una risposta.

Avanzare, avanzare sempre.

Dedico questo post a tutti coloro che sanno leggere tra le righe o che, almeno, fanno uno sforzo per riuscire in questa piccola impresa interpretativa. Che, condividerete, richiede una tonnellata di apertura mentale e almeno un  quintale di fantasia.

Ma, soprattutto, lo dedico ad una cara amica, che ho scoperto - dopo quasi 14 anni - nutrire soggezione per me.

La curiosità: credo di essere nel giusto, se dico che questa mirabile persona è una delle ultime esponenti della romanità in Roma (7 generazioni, se non vado errato dovrebbero bastare). E trovare una romana a Roma è veramente una rarità, credetemi. Nei secoli ci siamo imbastarditi un bel pò....

Le sorprese non finiscono mai, insomma, e questa volta ne faccio una io, con questa poesia del poeta romano per eccellenza.

Ormai che me so messo
Su la via der Progresso,
disse er Gambero all’Ostrica – nun vojo
restà vicino a te che sei rimasta
sempre attaccata su lo stesso scojo.
L’Ostrica je rispose: E nun t’abbasta?
Chi nun te dice ch’er Progresso vero
Sia quello de sta fermi? Quanta gente,
che combatteva coraggiosamente
pè vince le battaje der Pensiero,
se fece rimorchià da la prudenza
ar punto de partenza?…
Er Gambero, cocciuto,
je disse chiaramente: Nun m’incanti!
Io vado all’antra riva e te saluto.
Ma, appena ch’ebbe fatto quarche metro
Cò tutta l’intenzione d’annà avanti,
capì che camminava a parteddietro.

(Trilussa) 

Progresso (?)

Zoe Kipling