Zoe ha gli occhi aperti sul mondo
domenica 22 gennaio 2012
FATHER AND FRIEND
Siamo ad una settimana esatta dall’apertura di questo diario e devo dire che la cosa mi sta prendendo parecchio.
Scrivo di sera quello che penso di giorno e lo faccio solo se ho il desiderio di farlo. Ogni mattina, mi chiedo se questo momento è transitorio o se, come spero, durerà per il tempo giusto.
La storia che vado a raccontare questa sera è molto breve, ma non per questo è meno vera delle altre che ho narrato finora.
Il pezzo è necessariamente corto, perché ci vorrà del tempo, prima che io riesca a comunicare certe cose in modo aperto, completo, soprattutto sincero. Ma, come si suol dire, chi inizia è già a metà dell’opera, o qualcosa del genere.
E allora iniziamo, vediamo dove si va a finire…..
Sono in macchina da solo, di ritorno dal teatro. Fumo e rimugino. Rimugino e fumo.
Sto ascoltando per l’ennesima volta il cd che mi ha regalato un amico di recente.
Ti ho parlato di lui qualche giorno fa, ricordi?
Si, si, se non lo ricordi lo capisco bene …..non è affatto facile capire dove si racconta di lui. Ma per adesso non importa, torniamo al cd.
Non è il disco di un autore specifico ma, come sempre, si tratta di una raccolta di canzoni montata da lui.
Anche se il mio amico pensa che non me ne sia mai accorto, invece io questa cosa la so bene. Ogni cd che ha confezionato per me, ha un filo conduttore e di solito risente del suo stato d’animo. Compreso questo.
Le musiche e le liriche sono scelte con logica e precisione, per parlare di se o per trasmettere uno stato d’animo a chi ascolta. Ma, a guardar bene, in molti casi si parla anche di me, adesso come nel passato.
Padre e amico.
Quante volte io e lui ci siamo detti che il rapporto con i nostri padri si assomiglia terribilmente.
Padri autoritari, padri severi, padri di cui aver timore.
Padri che hanno usato le mani ogniqualvolta lo hanno ritenuto opportuno per "meglio educarci" .
Padri che detenevano la verità incontrovertibile e che ci sostenevano solo quando facevamo quello che per loro era giusto.
Li abbiamo anche odiati i nostri padri, in particolare quando non ci spiegavano i perché delle cose.
Padri dai quali non andavamo mai per chiedere un consiglio, per timore di essere giudicati o umiliati.
Un perenne conflitto, dal quale tornavamo spesso battuti, con ferite destinate a sanguinare per giorni, mesi, anni.
Ma oggi tu canti
O, Papa sit down, and hear my song.
and if you feel like it then please sing along
No nothing that I wanna say, I haven’t said before
But to use your words, you can never be too sure
See, even though. I don’t always show.. I’m glad that you’re around.
Said I’m glad that you’re around
Siediti e ascolta la mia canzone, Papà
e se te la senti cantala anche tu per favore
No, non c'è niente che voglio dire che
non abbia già detto prima
Ma, per usare parole tue, "non puoi mai
essere troppo sicuro"
Vedi, nonostante io non lo dimostri sempre
sono felice che tu sia qui
Ho detto che sono felice che tu sia qui
E io, caro amico mio, adesso ti siedo vicino, se vuoi, per cantare questa canzone insieme a te.
To be continued….
Zoe Kipling
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....All the times that I cried, keeping all the things I knew inside
RispondiElimina(why?) (must) (you go and make this de-
It's hard, but it's harder to ignore it
cision) (alone?)
If they were right, I'd agree, but it's them they know, not me
Now there's a way, and I know that I have to go away
I know I have to go....
cat stevens
Se un giorno ti sporcherai quando mangi e non riuscirai più a vestirti, avrò pazienza, e… ricorderò il tempo che hai trascorso ad insegnarlo tu a me.
RispondiEliminaSe quando parli con me ripeterai sempre le stesse cose, non ti interromperò, ti ascolterò… quando ero piccolo dovevi raccontarmi ogni sera la stessa storia degli indiani e i tedeschi finche’ non mi addormentavo ;-).
Quando non vorrai lavarti non ti biasimerò e non ti farò vergognare, ricorderò quando dovevi corrermi dietro inventando delle scuse perché non volevo fare il bagno.
Quando vedrò la tua ignoranza per le nuove tecnologie, cercherò di darti il tempo necessario, non ti guarderò con quel sorrisetto ironico, hai avuto tutta la pazienza per insegnarmi tante cose.
Se ad un certo punto non riuscirai a ricordare o perderai il filo del discorso, cercherò di darti il tempo necessario per ricordare e se non ci riesci, pazienza, la cosa più importante non è quello che dici ma il mio bisogno di essere con me ed avermi lì che ti ascolto.
Quando le tue gambe stanche non ti consentiranno di tenere il mio passo, non ti tratterò come se fossi un peso, cercherò di venire verso di te con le mie mani forti nello stesso modo con cui tu lo hai fatto con me quando muovevo i primi passi.
Ti darò un po’ del mio tempo, ti darò un po’ della mia pazienza, ti darò una spalla su cui poggiare la testa allo stesso modo in cui tu lo hai fatto per me.
Cercherò di prendere spunto da tutte le cose positive e belle che ti riconosco avermi dato, a partire dalla vita, accantonando tutte quelle negative che altrettanto ti riconosco.
Ti aiuterò a camminare, ti aiuterò a finire i tuoi giorni con amore e pazienza.
Un giorno, spero riuscirai a capire, che nonostante i miei errori di figlio, ti ho sempre voluto un gran bene e certe cose che sono avvenute non le meritavo.
In cambio, ti chiederò un sorriso e il rispetto che credo di meritare.
Ti voglio bene PAPA’.
Tuo figlio
Bello, per me commovente.
EliminaSe penso a mio padre gli voglio ancora più bene perchè mi rendo conto da alcuni racconti di altri che lui per me era veramente perfetto. Severo? Forse si. Cocciuto? Anche. Ma sempre rispettoso di me, di quella che sono e sempre pronto ad incoraggiarmi. Mi manca tanto il mio papà. Avrei tanto bisogno di accoccolarmi sulla sua spalla e di ricevere un suo bacio o una sua carezza. Come facevamo prima. Nessuno mai potrà sostituire quell'amore. Era unico.
Ho aspettato un pò a rispondere a Ombra e Luiscyfer. In realtà ancora adesso non so cosa dire di preciso. Un fratello condivide con me la lettera al padre. Una sorella, parla per la prima volta con me del padre. No. Non ho veramente nulla da aggiungere, se non grazie per aver aperto a me la porta del vostro profondo. Zoe
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