Questa è una sorta di novella che volevo raccontarti da tanto tempo, ma proprio non riuscivo a farlo.
Non per mancanza di tempo o occasioni giuste. Avessi voluto, avrei trovato entrambe le cose. Ma la verità è che non volevo.
Stasera sento che è il momento di aprire anche questa porta e so che, se non lo facessi, difficilmente ci sarà una seconda volta.
Non ho idea di cosa uscirà fuori, ma dai…va bene così…oramai dovresti conoscere le regole! Puoi andare avanti o passare oltre, dipende solo da te.
Al momento del risveglio, Jonas ripete meticolosamente le stesse azioni, con formidabile lentezza. Il rituale che segue quotidianamente, riesce a donargli il sorriso, non chiedetegli il perché. Sono molti anni che funziona così per Jonas e lo disturba fortemente il solo pensiero di non eseguire determinate azioni o particolari movimenti. Riassunto in due parole? Confortanti abitudini.
Tirare su le persiane e guardare che tempo fa fuori.
Aprire le finestre e respirare aria nuova.
Andare in bagno e lavarsi, farsi la barba ….
Beh, penso che tu abbia capito, non è il caso di andare oltre.
Sono quasi due anni che Jonas vive da solo, in una piccola casa non lontano dal mare.
Dopo tante peripezie e sacrifici, Jonas è finalmente riuscito ad avere un posto tutto per sé.
Jonas adora quel luogo, anzi, lo ama.
Ha cambiato tante case in passato, ma ora questa è proprio sua.
Lo si vede in ogni angolo, in qualsiasi dettaglio, sempre se conosci Jonas, beninteso.
“Ambra, che cosa stai guardando?” Chiese un giorno Jonas alla sua più cara amica.
“Nulla” rispose Ambra abbozzando un sorriso, ma continuando a guardarsi intorno.
“A differenza della casa dove vivevi prima” riprese Ambra mantenendo il suo bellissimo sorriso “qui ogni cosa parla di te …è meraviglioso!”
Ambra e Jonas si guardarono in silenzio per alcuni secondi.
Erano comodamente sdraiati su giganteschi cuscini dai mille colori, insieme a Peter, il compagno di Ambra, e Martin, il fratello di Jonas. Anche loro annuivano, manifestando approvazione per quanto asseriva Ambra.
Jonas, dal canto suo, aveva bevuto molto quella sera e sentiva la testa girare come una trottola impazzita.
Anche gli altri avevano alzato il gomito, ma Jonas più di tutti, forse perché era l’unico che non doveva rimettersi in cammino verso casa.
Si, è meraviglioso, pensò Jonas, ma senza alcuna convinzione. E, allo stesso tempo, si facevano largo tutti i volti delle persone a cui aveva fatto o stava facendo del male, per poter costruire quello che gli altri ammiravano.
Jonas perse il sorriso e ammutolì.
L’orologio appeso in cucina segnava le tre di notte e Jonas pensò che a momenti i suoi amici sarebbero tornati verso casa.
E lui sarebbe rimasto solo.
Di nuovo.
In attesa che arrivasse un altro domani, da riempire freneticamente, per non sentire quel senso di vuoto che lo attanagliava ogni giorno.
Senza di me
che senso ha, il buio quando scende giù
senza me
chi dirà, buonanotte.
Senza di te
la vita sa di fumo e di malinconia
senza te
io non so, dove andare, cosa fare, chi sognare...
(Anna Oxa - Senza di te)
Zoe
Vite senza |
Dedicato
a chi ha dato senso al buio
a chi, ogni sera, non dimentica mai di darmi la buonanotte
a chi ha tolto il "senza" dalla mia vita
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